mercoledì 14 maggio 2008

La poesia è pericolosa (un racconto patafisico)

“Stanotte i lupi potrebbero scendere in paese recitando versi e recitando versi incantare le greggi, e si sa che se i lupi reciteranno i loro versi i pastori e i loro cani di sicuro s’addormenteranno”.
“Te ne preoccupi troppo tardi. I lupi sono già venuti giù, e tutti in paese si sono chiusi in casa e si sono tappati le orecchie, l’ho visto con i miei occhi: i vecchi con i tappi nelle orecchie e con le mani sulle orecchie dei nipoti e i nipoti piangere; io l’ho visto con questi miei occhi, ma tu dov’eri? io li ho visti con i miei occhi e con le orecchie tappate li ho visti scendere a valle e fare scempio della valle e fare scempio dei loro stessi versi e con i loro stessi versi scempiati annerire definitivamente il tramonto”.
“E il nero e il sangue sono diventati una cosa sola?”
“No, non ancora”.

[Racconto di fantasia. Ogni riferimento a fatti, cose o persone realmenti esistenti o esistite è puramente casuale]